Miti e Leggende

Ercole

Ercole, in latino Hercules, è il nome di un personaggio molto importante del mito greco. E’ conosciuto anche come Eracle. Ercole nasce da Giove, che aveva concepito il bimbo con Alcmena usando l’inganno; mentre la dea dormiva, venne dato ad Ercole il latte di Giunone che venne fatto bere all’eroe per dargli una forza straordinaria. Altri mitografi ritengono che Ercole nacque il quarto giorno, non si sa di che mese preciso.
Il nome Ercole oggi si utilizza per indicare una persona molto forte e possente, come lo era il personaggio greco.

Secondo la leggenda, Ercole sposò Deianira. La moglie venne rapita da un centauro che si era offerto di aiutarli a passare un fiume, ma egli la liberò. La leggenda narra che Ercole morì ucciso da un veleno, che gli era stato dato inconsapevolmente dalla moglie che credeva fosse un siero per renderlo immune alla seduzione delle altre donne. Una volta arrivato nell’Olimpo sposò Ebe, la dea della giovinezza e coppiere degli dei. Ercole era famosissimo per avere una forza assolutamente fuori dall’ordinario. Non è poi chiaro se si trattasse di un eroe o di un dio.

Secondo il mito Ercole a soli 18 anni uccise un leone solo con le mani. Quando fu al servizio del re Euristeo, quest’ultimo gli domandò di compiere dodici fatiche entro dodici anni per ottenere l’immortalità. Queste dodici fatiche erano sostanzialmente impossibili da superare per un essere umano, ma Ercole riuscì a passarle tutte.

Le dodici fatiche che gli vennero comandate da Euristeo furono:

  • uccidere il leone di Nemea, che aveva la fama di essere invincibile, e portare al re la sua pelle
  • uccidere l’Idra
  • catturare viva la cerva di Cerinea
  • catturare il cinghiale di Erimanto
  • Pulire in un sol giorno le stalle di Augia, che erano sporchissime
  • disperdere gli uccelli che vivevano nel lago Stinfalo
  • catturare il toro di Creta
  • rubare le giumente di Diomede
  • rubare la cintura della regina delle Amazzoni
  • rubare i buoi a Gerione
  • prendere le mele d’oro che si trovavano nel giardino delle Esperidi
  • portare il cane infernale, Cerbero, vivo a Micene.

Secondo i mitografi, ciascuna di queste fatiche aveva un significato allegorico e simbolico.

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