Miti e Leggende

Diomede

In greco antico Διομήδης, Diomede è un personaggio della mitologia greca. Secondo il mito sarebbe stato un eroe, figlio di Video e di Deipile, e uno dei più grandi combattenti della Guerra di Troia nonché della guerra degli Epigoni. Si tratta di un personaggio diverso rispetto a Diomede, il figlio di Ares. Secondo la leggenda, la sua stirpe era a comando della città di Calidone. Ma presto Diomede venne costretto all’esilio ad Argo perché il trono del nonno venne spodestato. Diomede diventò un grande guerriero perché trascorse molto tempo impegnandosi ed allenandosi per combattere; assieme ai figli di altri comandanti che erano morti, come i suoi genitori, a Tebe, diventò un combattente valoroso. Era spinto soprattutto dal desiderio di vendicare il padre. 

Quando divennero adulti, Diomede, assieme ai sei compagni, marciò su Tebe. La loro leggenda è quella dei Sette Epigoni, che sconfissero da soli l’esercito nemico e vinsero la guerra. Diomede volle quindi restituire il trono di Tebe al suo nonno; uccise quindi i figli degli usurpatori, mentre altri due riuscirono a scappare dalla strage. Diomede quindi si sposò con la figlia orfana del re, Egialea, e divenne re. Purtroppo la pace per lui non durò a lungo, perché dovette partire per la guerra di Troia, abbandonando i figli e la moglie. 

Ritroviamo quindi Diomede come guerriero a Troia. Egli combatteva protetto da Atena, la dea che gli si era affezionato. L’Iliade dedica diversi versi a Diomede, descritto come un combattente estremamente coraggioso, impetuoso, forte e impossibile da sconfiggere. Stava per sconfiggere anche Enea in duello, ma quest’ultimo venne in ultima istanza salvato da Afrodite, che lo salva dal duello. Tuttavia, oltre ad essere forte e coraggioso, Diomede era anche un cavaliere ed era molto leale. Per esempio, quando si incontrò in duello con Glauco, suo antico amico, gettò le armi e lo abbracciò. Fu anche amico e consigliere di Ulisse ed assieme all’eroe compì diverse imprese pericolose ed eroiche. Dopo la caduta di Troia, Diomede tornò ad Argo; Afrodite, vendicativa, aveva cancellato la memoria della moglie e dei figli che lo avevano del tutto dimenticato. 

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