Miti e Leggende

Gige

Il mito di Gigi e del suo anello

Gige nel mito greco è un personaggio, protagonista del cosiddetto mito dell’anello di Gige. Questo mito viene raccontato da Platone nel secondo libro de La Repubblica, incentrato proprio su questo oggetto magico, l’anello di Gige. Secondo la narrazione, Gige era un parente di Creso, impiegato come guardiano dei buoi al servizio del re di Lidia, Candaule. Un giorno però un grosso terremoto proprio nella regione dove Gige stava facendo pascere le capre spalancò una grossa caverna.

Quando il pastore, curioso, si avvicinò scoprì dentro un granissimo cavallo di bronzo. Dentro la statua c’era il corpo senza vita di un uomo, con al dito un anello d’oro stupendo e di valore inestimabile. Gige scoprì per caso che, se girava l’anello all’interno della mano, diveniva del tutto invisibile a tutti. Così provò e riprovò ancora e capì di avere a disposizione un vero tesoro. Così Gige si recò al palazzo del re, dove grazie all’anello si introdusse nelle stanze della regina, la sedusse e col suo aiuto uccise il Re e divenne capo della Lidia al suo posto. La morale della favola, narrata da Platone, è che tutti gli uomini potendo fare cose terribili senza essere visti non riescono a resistere alla tentazione di commetterle. 

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