Miti e Leggende

Thánatos

 Thánatos (conosciuto anche con il nome di Tanato) significa ‘morte’ in greco. E’ il nome della personificazione della morte, nel mito greco. Sarebbe figlio di Erebo e di Astrea, o Notte. La narrazione della nascita di Thánatos è contenuta nella Teogonia di Esiodo, dove si narra che questo personaggio nacque assieme al fratello gemello Hypnos, il dio del Sonno. Altri fratelli di Thánatos erano le Moire, e Ker, la morte violenta. Anche Omero definisce Thánatos e Ipno come fratelli, inviati assieme da Zeus per recuperare il corpo ormai senza vita di Sarpedonte, ucciso da Patroclo nell’Iliade. 

Thánatos ricopre ruoli molto importanti nel mito greco, ma ciò nonostante non viene quasi mai ritratto o scolpito. Nei rari ritratti, è rappresentato come un giovane alato, in compagnia di Ipno. Il suo carattere, secondo il mito, è violento: egli ama il sangue, la morte, la violenza che è ritenuta un potere invincibile. È nemico del genere umano, ma odia anche gli dei. 

Thánatos avrebbe addirittura un cuore di ferro, incapace di provare pietà e compassione. Secondo il mito, Thánatos venne inviato da Zeus per punire Sisifo, il furbo re di Corinto. Ma Sisifo riuscì ad essere più scaltro della morte e ad incatenare Thánatos mentre egli si dirigeva nella sua casa. Per il periodo durante il quale Thánatos rimase prigioniero di Sisifo, la morte scomparve dal mondo. Poi Ares andò personalmente a liberare Thánatos. In altri miti, Thánatos non viene ritratto in modo così implacabile, e viene ritenuto contrapposto al fratello Ker, che rappresenta la morte violenta, come rappresentazione della morte in pace. 

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