Miti e Leggende

Esperidi

Nel mito greco le Esperidi sono delle figure mitologiche, ritenute figlie della Notte (anche se secondo autori successivi, erano figlie di Atlante). Loro compito era quello di custodire il giardino delle mele d’oro di Era. Le esperidi sono ninfe, figlie abbiamo detto secondo la tradizione di Atlante e di Esperide. Non è noto il loro numero preciso, secondo alcuni mitografi erano cinque, secondo altri ancora erano sette. Le Esperidi vivevano nel giardino di Era, un luogo meraviglioso situato nell’estremo Occidente del mondo, ben oltre i luoghi abitati dagli uomini. In questo giardino, loro compito era quello di custodire le mele d’oro che venivano prodotte da un albero, dono di nozze di Gea per Zeus.

Il serpente Ladone faceva da guardia all’albero, per essere certo che neppure le esperidi prendessero alcuni dei suoi frutti. Le esperidi erano connesse, nel mito, al tramonto; esse erano anche considerate dee del tramonto e del canto. Nel mito, esse furono imprigionare dal re d’Egitto, e poi liberate da loro padre, Atlante. Secondo la leggenda, anche Ercole ebbe a che fare con loro perché una delle dodici fatiche era quella di conquistare le mele d’oro del loro giardino. Ercole dovette affrontare il serpente Ladone, che non dormiva mai; non è chiaro se dovette ricorrere alla violenza o se riuscì a farsi consegnare i pomi in altro modo. I pomi delle Esperidi sono contenuti anche nel mito di Atalanta. Le esperidi sono raffigurate come delle giovani e belle donne, che si tengono per mano in un giardino. 

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