Miti e Leggende

Talo

Nel mito greco Talo (o Talos, in antico greco Τάλως) era il nome di un enorme gigante di bronzo, che faceva il guardiano a Creta. Secondo il dialetto di Creta, il suo nome era un derivato di Helios, ‘sole’. Era del tutto invulnerabile. Il gigante venne plasmato dal dio Efesto per Zeus, il quale lo regalò ad una fanciulla della quale era invaghito, Europa, per metterlo a guardia dell’isola dove ella abitava coi suoi figli. Talo venne inviato Minosse a sorvegliare la propria isola: suo compito era quello di fermare i cittadini che volevano partire senza il consenso di Minosse, e di bloccare coloro che giungevano alle sue coste. Egli girava di continuo l’isola, in pattuglia, armato di grossi sassi. 

Il gigante era invulnerabile ma aveva una zona che era debole: la caviglia, dove passava la vena che conteneva il suo sangue. Durante la spedizione degli argonauti, alla ricerca del vello d’oro, Medea riuscì a far impazzire il gigante mentre Peante, uno della spedizione, scagliò la freccia che colpì il gigante proprio alla caviglia. Così Talo cadde e morì, secondo una leggenda invece Talo sarebbe morto per aver sbattuto la caviglia, il punto più delicato, contro una roccia. Nell’iconografia, egli viene presentato come un enorme gigante alato, invece nell’arte sui vasi greci e nei bronzi etruschi, non porta le ali. 

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