Miti e Leggende

Astarte

Astarte: la Dea Madre

Astarte è una delle divinità più importanti della zona mediorientale. Nota col nome greco antico di Αστάρτη e come עשתרת in ebraico, fu una divinità femminile comune ad ogni nazione semitica. Astarte era considerata la Grande Madre fenicia, la moglie di Adone, qualcosa di molto simile all’ostar babilonese. Non solo, Astarte fu adorata anche dagli egizi col nome di Iside; divenne Afrodite per i greci, Venere per i romani Urania e Cipride. I simboli di questa dea erano numerosi: il leone, ora il cavallo, ora la colomba, in Egitto la sfinge.

Nell’arte iconografica antica viene rappresentata quasi sempre nuda, oppure mentre allatta un bambino, o ancora con delle serpi in mano. Lei è anche la Cibele, dea asiatica dell’agricoltura. In ogni cultura antica ed in ogni tempo, Astarte rappresenta la signora, l’esempio di donna, simbolo di fertilità e di bellezza. Considerata la dea Madre per eccellenza, raffigurata nella terra, come genitrice di tutti gli esseri viventi e come sposa del dio Baal, la dea Astarte viene anche associata nel culto alla divinità maschile. In molti culti mediorientali Astar veniva associata ad altri dei. In Siria il suo culto si inserì nel contesto della prostituzione sacra, specialmente in Siria. La dea madre, o dea nuda, dal fatto che nella maggior parte delle raffigurazioni essa appare senza vestiti, è la più ancestrale figura di dea donna. Nella Bibbia il riferimento a lei è quasi sempre accompagnato dalla descrizione di culti pagani e di idolatria.

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