Miti e Leggende

Atena

Atena: Dea della Saggezza e dell’Astuzia

Atena (n lingua attica θην) è la dea dell’arte e delle arti, della sapienza, della guerra (o meglio della strategia e della tattica bellica). Si tratta di una figura assai importante per la mitologia greca. Essa è un po’ la dea simbolo della sapienza, dell’artigianato, dell’invenzione tecnologica, dell’astuzia e della furbizia: in quanto dea della strategia di guerra, Atena donava ai suoi protetti la metis, quella fondamentale capacità di combattere con astuzia e non solo con la forza bruta. 

Atena è stata una divinità molto amata dal suo popolo. La simbologia classica la rappresenta sempre con l’ulivo, la civetta, ed un mantello che l’avvolge. La dea Atena viene spesso raffigurata come Nike, dea della vittoria. Atena ha diversi appellativi; l’epiteto con la quale veniva solitamente chiamata nella tradizione omerica è Atena glaucopide, ovvero ‘dallo sguardo scintillante. L’opera Iliade, invece, vede Atena spesso accompagnata dal nome Tritogenia, che sembra possa provenire da ‘Tritone’ e significherebbe ‘nata da Tritone’. 

Infine, uno degli epiteti più comuni coi quali è nota Atena è Pallade, che avrebbe preso dopo aver ucciso per sbaglio un suo compagno di giochi, Pallade. Atena comunque è nota anche con molti altri epiteti, come vergine, promachos (conduttrice), Ergane (industriosa) e via dicendo. Secondo la tradizione, Atena è figlia prediletta di Zeus, nasce adulta dalla testa del padre e già armata. Atena ricorre in moltissimi racconti della tradizione mitologica, come quando incontra Odisseo entrato nei sogni di Nausicaa ed invitandola ad aiutare Odisseo stesso, che stava naufragando. Nell’Iliade invece incontriamo Atena dalla parte dei Greci; ella interviene invisibile e trattiene per i capelli Achille, fermandolo mentre cerca di uccidere Agamennone in uno scatto d’ira. Atena incarna la prerogativa dell’astuzia, equilibrio, saggezza, e per questo viene spesso considerata la custode del Tribunale, in quanto nelle cause dove ci fosse parità l’ultimo voto spettava alla dea.

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