Miti e Leggende

Cerbero

Nella mitologia greca, Cerbero consiste in un mostro che stava a guardia dell’Ade, ovvero degli inferi. Cerbero era un mostruoso animale, un enorme cane con tre teste, la cui simbologia era la distruzione del passato, del presente e del futuro. Al posto di avere una pelliccia, aveva dei serpenti estremamente velenosi che contribuivano a renderlo ancora più orribile. Cerbero era il guardiano degli inferi e doveva controllare che nessuno entrasse ed uscisse dagli inferi stessi. Cerbero si trovava a guardia sul fiume Stige, che una volta oltrepassato dai morti non poteva più essere solcato per tornare indietro. Secondo la leggenda, dopo aver superato lo Stige ed i fiumi Acheronte, Flegetonte, Cocito e Lete, si entrava in una zona chiamato Erebo. Per placare le sue ire, i morti dovevano offrigli dei dolci con il miele, e non a caso nelle tombe dei defunti si mettevano sempre questi dolci. 

Cerbero nasce dall’unione fra Echidna e Tifone; quindi è fratello della Chimera, dell’Idra e di Ortro. Il grandissimo mastino, dotato di denti estremamente aguzzi e di latrati che sembrano dei tuoni, aveva come compito quello di sorvegliare che nessuno entrasse nell’Ade senza permesso e nessuno ne uscisse. Si narra che nessuno fosse mai riuscito a domare Cerbero, tranne Orfeo, che lo fece addormentare, ed Ercole. Ercole, in particolare, nel corso delle sue dodici fatiche deve affrontare come prova più ardua lo stesso Cerbero, e portarlo a Micene. Facendosi aiutare da Ermes e da Atena, Ercole riesce ad incatenare il mastino e lo portò fino a Micene, dopo di che lo riportò nell’Ade. Cerbero compare anche nell’Eneide di Virgilio, e nell’Iliade di Omero. Il termine Cerbero è entrato nella lingua italiana per definire un guardiano arcigno e che non sia facile superare, proprio come la bestia originaria del mito greco: un guardiano crudele. 

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