Miti e Leggende

Ippodamia

Ippodamia: figlia di Enomao

Nella mitologia greca, Ippodamia era figlia del re di Pisa, nell’Elide, Enomao. Sua madre era o Sterope, una delle ninfe Pleidadi, oppure Evarete, figlia di Acrisio, od ancora Euritoe, una delle cinquanta Danaidi. Secondo i miti, il padre si era innamorato della figlia, talmente era bella, e dunque la negava a qualsiasi pretendente. Secondo un’altra versione, invece, padre si opponeva a qualsiasi matrimonio dal momento che un oracolo gli aveva predetto che lo sposo della figlia lo avrebbe ucciso. Ed infatti, Enomao costringeva chiunque volesse la mano di Ippodamia a sfidarlo in una gara di velocità a cavallo, fino alla città di Corinto. Inoltre, il vincitore della competizione avrebbe potuto uccidere l’avversario. Enomao concedeva sempre mezz’ora di vantaggio ai pretendenti, ma alla fine vinceva sempre, poiché sul carro dell’avversario c’era Ippodamia, che lo distraeva, inoltre i cavalli di Enomao gli erano stati donati dal dio della guerra Ares suo padre, ed erano imbattibili. Tutti i pretendenti venivano dunque sconfitti ed uccisi. Un giorno tuttavia Ippodamia si innamorò perdutamente di un pretendente, di nome Pelope, e corruppe l’auriga del padre, Mirtilo, per fargli perdere la gara.

Mirtilo, dopo che Pelope gli ebbe promesso la metà del regno dell’Elide, e la prima notte di nozze con Ippodamia, manomise dunque il carro di Enomao, ed il re di Pisa, cadendo, venne travolto dai cavalli, che lo uccisero. Inoltre Pelope aveva ricevuto in dono dal padre Poseidone un cocchio d’oro, rapidissimo, e dei cavalli immortali ed alati. Di conseguenza, secondo un’altra versione, Enomao si uccise per ladisperazione dopo che Pelope vinse. Ippodamia e Pelope dunque si sposarono, e generarono Pitteo, Alcatoo, Atreo, Tieste, l’Argonauto Ippalcimo, detto anche Ippalmo od Ippalco, Cleonte, Elino, Astidamia, forse madre di Anfitrione, e Nicippe, e altri figli e figlie ancora. Pelope prese il trono di Enomao e conquistò il Peloponneso (letteralmente significa “Isola di Pelope”). Secondo un altro mito, Ippodamia fu violentata da Mirtilo, oppure tentò invano di sedurlo, e dunque ella corse da Pelope, che spinse Mirtilo in mare, uccidendolo. Prima di morire, Mirtilo maledisse la casata di Pelope.  Ippodamia si uccise nell’Argolide. Questo perché era stata accusata dell’omicidio di Crisippo, che era il figliastro di Pelope e della Danaide Astioche. Ippodamia non voleva che Pelope nominasse il figlio illegittimo erede del regno, e dunque lo uccise lei stessa, dopo aver invitato Atreo e Tieste, invano, a farlo.

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