Miti e Leggende

Mater Matuta

Nel mito romano, il termine Mater Matuta era il nome col quale ci si riferiva alla dea del Mattino o dell’aurora. Secondo la mitologia greca, essa era la corrispondenza di Ino, chiamata anche appunto Aurora. Questa dea era venerata a Roma vicino al porto fluviale, nel Foro Boario. La sua festa cadeva l’11 giugno, e vi partecipavano solamente le donne vergine e le donne che si fossero sposate solo una volta, ed il cui marito non fosse morto. Le schiave non potevano assolutamente partecipare. Questa dea italica pre romana viene citata anche da Lucrezio nel suo De Rerum Natura “Così a un’ora fissa Matuta soffonde con la rosea luce / dell’aurora le rive dell’etere e spande la luce”. 

Nel mito greco la sua corrispondente è Uno, la figlia di Cadmo e sposata in seconde nozze con Atamante. Con lui aveva avuto due figli, Melicerte e Learco, ed aveva anche adottato il piccolo Dioniso. Per questo motivo, Era si era infuriata, dato che Dioniso era il frutto di una relazione adulterina di Zeus. Per punire la coppia che aveva adottato il bimbo, fece impazzire Atamante, che uccise Learco scambiandolo per un leoncello (o forse per un cervo= e Ino si gettò in mare con il cadavere del figlio, ucciso nell’acqua bollente. Ino diverrà Mater Matuta. 

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