Miti e Leggende

Paride

Paride, in greco Πάρις, è una figura del mito greco. Ritorna nel corso della guerra di Troia, narrata nell’Iliade di Omero, in quanto secondogenito di Priamo, il re di Troia, e figlio di Ecuba. Paride aveva cinquanta fratelli, alcuni dei quali illegittimi. La notte prima che Paride nascesse, Ecuba in sogno credette di partorire una fascina di legno gremita di serpenti. Dopo aver consultato l’oracolo, che era suo figlio, egli profetizzò che il bambino che stava per nascere sarebbe stato la rovina della città. Così, consigliò alla madre di esporlo non appena nato, abbandonandolo. Così il mito narra che Priamo inviò un servo ad esporre il bimbo sul monte, e Paride venne allevato da un’orsa.

Lo schiavo, vedendo questo prodigio, decise di accogliere il bambino in casa propria; secondo alcune versioni, fu Ecuba che pagò il servo perché egli non uccidesse il bimbo e lo allevasse. Paride crebbe come un giovane stupendo, di rara bellezza e prodigiosa forza. Ancora giovinetto, da solo mise in fuga dei ladri di bestiame e recuperò gli armenti rubati. Tempo più tardi, lo stesso Priamo mandò i suoi uomini a scegliere un toro nella mandria del servo; Paride volle accompagnare l’animale a Roma, dove vinse numerose gare anche contro i figli di Priamo, vincendoli nella lotta e nella corsa. Per questo i figli di Priamo mediteranno di ucciderlo per vendicarsi dell’umiliazione. Quando la congiura stette per avversarsi, il servo intervenne dicendo che Paride era figlio di Priamo, da lui trovato ed allevato. Ecuba riconobbe l figlio, che venne condotto con onore al padre.

Gli oracoli avvertirono Priamo che il figlio avrebbe condotto Troia alla rovina, ma egli non volle sentire ragioni. Il mito narra che Paride venne anche incaricato dal dio Ermes di giudicare quali fra le più belle dee dell’Olimpo meritasse la mela d’oro. In questo modo però scatenerà gli eventi che porteranno al ratto di Elena ed alla guerra di Troia.
Paride partecipò alla guerra di Troia dove si distinse per il suo valore. Fu Paride ad uccidere Achille, colpendo con la freccia il tallone che era il punto debole e vulnerabile dell’eroe. Paride venne ucciso dalle frecce di Ercole quando tornò in città. 

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