Miti e Leggende

Teseo

Teseo (in greco Θησεύς, in latino Theseus) è il nome di un leggendario re di Atene, nel mito greco. La leggenda narra fosse figlio di Egeo e di Etra, oppure di Poseidone e di Etra, a seconda delle versioni. Il suo nome deriverebbe dal greco ‘thesmos’, termine che significa ‘istituzione’. Fu egli ad unificare politicamente l’Attica, rendendola un territorio sotto la guida della sua città, Atene: per questo viene ricordato come re unificatore. Inoltre dee costruire sull’Acropoli un grande palazzo, come quello di Micene. Sarebbe stato l’inventore delle più note tradizioni di Atene, come narra Aristofane nella sua opera, Le Rane. 

Teseo nacque dalle nozze di Egeo, antico re di Atene, ed Etra. Quando Etra rimase incinta, Egeo tornò ad Atene ma prima, secondo il mito, sollevò una roccia enorme e vi nascose sotto una spada e il suo sandalo. Disse ad Etra che, quando suo figlio fosse stato grande, avrebbe dovuto sollevare la roccia con le sue stesse forze, per conquistare la discendenza al trono di Atene. Teseo così nacque e poi crebbe nel paese della madre, e diventò un giovane molto forte e coraggioso. Quindi, come previsto dal padre, sollevò la roccia e recuperò la spada del padre. 

Per poter andare ad Atene e conquistare il trono, Teseo avrebbe potuto scegliere la via del mare, oppure la via terrena, lungo il golfo Saronico, che però era noto per essere molto pericoloso. Inoltre sulla strada si trovavano gli ingressi per il regno dei morti, sorvegliati da demoni terribili che impedivano di proseguire la strada ai passanti. Essendo Teseo molto ambizioso, egli optò per la via terrena. Qui incontrò il brigante Perifete, che attaccava i viandanti con una mazza, e lo uccise. Quindi tenne la mazza ricoperta di bronzo per sè. Poi incontrò un ladrone, Sini, che imprigionava le sue vittime legandole ad un’albero. Anch’egli venne ucciso da Teseo. Infine incontrò la crudele scrofa di Crommione, un maiale molto aggressivo che secondo il mito in realtà era una brigantessa trasformata in scrofa perché spregevole, e la uccise. 

A Megara affrontò Scirone, il viaggiatore che derubava i passanti uccidendoli gettandoli in pasto alla sua tartaruga marina, e quindi sconfisse il re degli Eleusi, Cercione, che sfidava a duello ogni viandante. L’ultimo bandito che venne affrontato fu Procuste. Arrivato ad Atene, Teseo non rivelò subito la sua identità ma Medea lo riconobbe, e temendo che potesse impedire al figlio avuto col padre di Teseo di succedere al trono, per eliminarlo gli chiese di catturare il toro di Maratona. Nello stupore di tutti Teseo riuscì effettivamente ad uccidere il toro, e quando Medea cercò di avvelenarlo, Egeo riconobbe dal sandalo e dalla spada il figlio e lo salvò dalla morte. 

Teseo venne anche inviato dal padre fra i giovani di Atene che dovevano essere divorati dal Minotauro, figlio di Minosse re di Creta. Egli, con l’aiuto della figlia di Minosse, Arianna, entrò nel labirinto ed uccise il mostro, per poi condurre fuori sani e salvi i ragazzi ateniesi. Teseo portò Arianna via da Creta, ma la abbandonò sull’isola di Nasso. La ragazza maledì Teseo, e Dioniso per consolarla le donò una corona d’oro. Al ritorno, però, Teseo si dimenticò di mutare le vele nere della nave con delle vele bianche, come aveva promesso al padre in caso di missione riuscita. Per questo Egeo si gettò nel mare disperato, mare che prese il suo nome, e Teseo divenne re di Atene. 

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