Miti e Leggende

Vittoria

Secondo il mito romano, Vittoria (Victoria in latino) era la dea che personificava la vittoria in battaglia. E’ il parallelo della dea greca Nike, la vittoria. Il culto della dea romana ebbe grande risalto dopo la fine della Repubblica, e le fu eretto un tempio sul Palatino. Viene citata anche da Esiodo, nella sua Teogonia, con queste parole: “Stige, figlia di Oceano, generò, unita a Pallante, Rivalità e Vittoria dalle belle caviglie”. Dal punto di vista iconografico, Vittoria veniva rappresentata come una donna alata, così come nella tradizione greca veniva rappresentata tradizionalmente Nike. 

Veniva considerata una strettissima amica di Atena. La Vittoria romana venne introdotta in ritardo rispetto a quella greca ed era identificata con Bellona. A Roma questa dea veniva spesso rappresentata nell’atto di toccare con le mani il globo terrestre o mentre consegnava l’alloro trionfale all’imperatore, il simbolo appunto della vittoria che ella rappresentava. Silla volle introdurre il culto a Roma dopo la vittoria nel corso della Battaglia di Porta Collina. Nella curia del Senato c’era un altare con la statua, fatta completamente d’oro, della dea Vittoria alata, che era stata trafugata ai Tarantini. In quella statua Vittoria era rappresentata con una palma in mano, e con una corona di lauro. 

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